“Il Pentavirato” – Recensione. Disponibile su Netflix dal 5 Maggio 2022
Mike Myers torna con il suo tipico stile che ben conosciamo grazie a “Austin Powers”. La sua è una satira sul presente prendendo in giro alcune tematiche della società moderna e lo fa con una comicità fisica non fisica slapstick ma puntando sulle diversità di mimica e specifiche proprie dei suoi personaggi. più basica. Nella serie ci si diverte con i doppi sensi spesso molto spinti tanto da vedere peni inutilmente pixelati dal “signor Netflix”.
“Il Pentavirato” è un prodotto decisamente riuscito partendo il presupposto che bisogna esser ben condo dello stile comico che ci troviamo davanti con tutte le sue esagerazioni del caso. Mike Myers è abile nell’interpretare 8 diversi personaggi dando a ciascuno una sua personalità ma soprattutto riesce a incastrare a dovere tali caratteristiche nella storia di fondo. Quello che in effetti si vuole raccontare è certo a tratti didascalico e i vari risvolti prevedibili sapendo benissimo in che direzione si vuole andare. Stiamo pur sempre parlando di solo sei puntate di circa trenta minuti quindi il senso di noia viene ben ben contenuto. Infine la sua semplicità è voluta perché serve appunto a lasciare ampio spazio alla creatività del suo autore di veicolare tale storia con sketch e battute ben mirate.
Se amate la comicità diretta e surreale di Mike Myers questa serie ci conquisterà e risulta essere la messa in scena di qualcosa realizzato con uno stile estroso che solo l’attore canadese sa fare e che nessuno si sogna anche solo di imitare.
Andrea Arcuri