“Anatomy of a Scandal” – Recensione. Disponibile su Netflix dal 5 Aprile 2022

5 Apr, 2022

“Anatomy of a Scandal” – Recensione. Disponibile su Netflix dal 5 Aprile 2022

Questa serie composta da sei puntate racconta dell’élite britannica attraverso scandali personali e politici. James è un ministro del Parlamento e vive con la moglie Sophie e i figli come una perfetta famiglia amorevole anche perché la popolarità di James appare senza limiti finché non viene improvvisamente alla luce uno scandaloso segreto. La notizia di una relazione con una sua assistente prende piede ed inoltre la ragazza accusa James di stupro.

Mentre il processo procede la serie si divide in modo equo ed interessante tra l’accusato che deve subire tutta quasta situazione ammettendo la relazione ma negando fortemente lo stupro ma viene dedicata molta attenzione alla moglie che non sa bene cosa credere visto che i segreti continuano ad aumentare. Pian piano però, in particolare nelle ultime due puntate l’attenzione viene spostata sull’avvocato dell’accusa che nasconde un profondo e oscuro segreto. La ragazza che accusa James di stupro ha un tempo molto limitato sullo schermo e la sua situazione passa in secondo piano, solo il tempo di una testimonianza straziante che punta i riflettori su come il sistema giudiziario britannico affronta la questione del consenso a livello sessuale.

Il tentativo per cui nelle ultime due puntate si va ad aggiungere un qualcosa di inaspettato (no spoiler!) è chiaro: cercare di portare avanti una storia che ormai aveva dato e detto il possibile e due puntate erano troppe per aspettare il verdetto nei confronti di James. Solo che tale aggiunta risulta poco credibile e decisamente fuori luogo portando la storia a renderla banale e muovere cosi i personaggi per pura vendetta mettendo da parte la ragione e motivazioni obiettive. Le motivazioni serie come la violenza sessuale, i diritti e doveri, le aree grigie della legge passano in secondo piano e tutti si trasforma in un thriller personale

Sulla carta stiamo parlando di una nuova serie ideata da David E Kelley autore di grandi successi come “The Practice, “Ally McBeal, “Big Little Lies” e tanti altri ma in questo caso non riesce davvero a creare qualcosa di interessante e a tratti credibile.. I personaggi messi in scena risultano tutti o profondamente sgradevoli oppure troppo caricati a livello melodrammatico e poco credibili.

Alla fine si potrebbe avvicinarsi e farsi piacere “Anatomy of a Scandal” come quei romanzi usa-e-getta da leggere in un weekend quando non si ha nulla da fare e poca voglia di concentrarsi più del limite possibile. In questo caso allora la serie è ottima e vi accompagnerà giusto questo tempo per essere poi dimenticata subito dopo.

Andrea Arcuri