È a Londra la focacceria più piccola al mondo

28 Feb, 2022

È a Londra la focacceria più piccola al mondo 

 

“Italia, popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori e trasmigratori”, recita la frase di Mussolini ubicata sul Palazzo della Civiltà italiana, all’Eur. Quella scritta andrebbe ora aggiornata e integrata: “Italia, popolo di geniali imprenditori”. Ed è proprio italiano il protagonista della storia che vado a scrivere.

Lui è Gabriele Contente, 30 anni originario di Roma, e dallo scorso primo gennaio è il fondatore di Pinkadella, la focacceria più piccola al mondo. L’intraprendente Gabriele, infatti, prepara delle soffici focacce farcite con mortadella, all’interno dell’iconica cabina del telefono rossa, tipica delle strade britanniche.

La telephone booth che ospita il locale dell’originale imprenditore è alta 2 metri e 51 centimetri per 80 centimetri di larghezza ed è ubicata in Hampstead Heath, quartiere residenziale di Londra dove studenti, impiegati e pendolari possono gustare una focaccia bianca (consegnata ogni mattina da un forno poco distante gestito da italo-inglesi) arricchita con una mortadella rigorosamente preparata e spedita dall’Italia. L’italico sandwich può essere ulteriormente condito con pesto di pomodori, pesto genovese, pomodori secchi, salsa di peperoni. E per finire, un dolce (bombe calde al cioccolato) con un ottimo caffè espresso, per un costo tra le sei e otto sterline.

Il nome Pinkadella nasce dall’unione di “pink”, rosa in inglese, e “della” da mortadella e rappresenta il primo passo del sogno di Gabriele: “La mia principale professione è comporre musica e mi sono trasferito nella capitale inglese proveniente dagli Stati Uniti per continuare questo percorso. Ma vengo anche da una famiglia dove la cucina è sia passione che fonte di guadagno. Mio nonno aveva dei ristoranti a Roma, mia madre e mio fratello sono chef e, dato che Londra è storicamente la città delle opportunità e delle sperimentazioni in campo culinario, perché non lanciarmi?”, ha dichiarato il Contente al quotidiano la Repubblica.

E ancora: “Mio fratello Gianni mi ha aiutato col nome per farlo suonare bene all’orecchio degli inglesi, inizialmente avevo scelto ‘Li mortazza’ dell’esclamazione romanesca ‘li mortacci’, ma ammetto che avrei dovuto dare troppe spiegazioni a chi mi chiedeva cosa significasse. La mia amica Chiara mi ha disegnato il logo e la mia fidanzata Magdalena mi aiuta con i social. Fortunatamente le soddisfazioni in termini di vendite e apprezzamento non mancano. Prossimo passo, ma molto futuro, portare Pinkadella a Roma e sempre all’interno di una cabina rossa del telefono. Potrebbe essere quel tocco di originalità che potrebbe fare la differenza nella patria della pizza bianca e mortazza. Prima, però, c’è da conquistare Londra”.

 

 

Davide Debernardi per Global Story Telling