“Fedeltà” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 14 Febbraio 2022
Tratta dal romanzo di Marco Missiroli, la nuova serie Netflix racconta la storia di Carlo (Michele Riondino) e Margherita (Lucrezia Guidone), una giovane coppia che deve affrontare le conseguenze esplosive di un presunto tradimento. Tra seduzione e ragione, la loro relazione viene messa di fronte a un bivio: è giusto rimanere fedeli al partner o a sé stessi? I due vivono un matrimonio pieno di passione e di reciproco amore. Ma un giorno un dubbio di tradimento farà affiorare frustrazioni sopite che faranno cambiare il loro punto di vista, compreso quello sentimentale.La serie Netflix parte da uno spunto molto semplice e abbastanza classico (il sospetto di tradimento da parte di Carlo) e continua a mostrare al pubblico moltissime scene e situazioni facilmente equivocabili. Allo stesso tempo vuole descrivere le complesse sensazioni che Carlo e Margherita provano sia in maniera introspettiva sia nei confronti del partner.
Quello che lascia piacevolmente sorpresi e permette alla serie di non essere banale è il fatto che non tratta il concetto di tradimento e amore in modo retorico e infatti alcune di queste situazioni non si svolgeranno come tutti si aspettano e perché i nuovi interessi amorosi sono più che altro una possibile via d’uscita dalla loro storia diventata noiosa e ripetitiva.
L’intento e le intenzione di “Fedeltà” non è quello di intrattenere in senso stretto perché quello che in effetti succede a livello pratico e di numero di accadimenti non è tantissimo. Più che altro il racconto concede molto spazio ai dubbi che si insinuano nei due protagonisti. La serie dura solo sei episodi di meno di un’ora l’uno e questo è un bene cosi da rendere il tutto abbastanza fruibile e mai troppo pesante.
Bisogna dare atto a Netflix per aver realizzato un prodotto italiano dagli ottimi intenti e soprattutto a livello tecnico molto valido. A livello registico siamo a livelli superiori rispetto ad altre fiction e serie simili, la colonna sonora perfetta e la recitazione mai stucchevole. C’è da dire che la trama di base risulta a tratti ridondante e a volte mancano delle conseguenze realistiche ad alcuni fatti che avvengono e i personaggi agiscono d’istinto e senza un vero fatto scatenante plausibile. E’ davvero un peccato che rimanga la sensazione che molte cose succedono solo perché la trama ne ha bisogno in un determinato punto della storia senza vera motivazione.
Altro punto a favore è il fatto che la serie non prende mai una posizione predominante tra quella di Carlo o Margherita portando cosi avanti entrambi i loro punti di vista e coma possono vivere il tradimento o la fine di una storia d’amore cosi lunga. Nessuno di loro è mai colpevole e allo stesso tempo innocente in quanto ambo i personaggi pian piano si fanno condizionare da sospetti e preconcetti.
Andrea Arcuri