“Assassinio sul Nilo” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 10 Febbraio 2022
La vacanza in Egitto dell’investigatore belga Hercule Poirot a bordo di un elegante battello a vapore si trasforma in una terrificante ricerca di un assassino quando l’idilliaca luna di miele di una coppia perfetta viene tragicamente interrotta.. Basato sul romanzo del 1937 di Agatha Christie, “Assassinio sul Nilo” è un audace mystery-thriller sul caos emotivo e sulle fatali conseguenze scatenate dall’amore ossessivo. Kenneth Branagh torna nei panni dell’iconico detective Hercule Poirot insieme a Tom Bateman, Annette Bening, Russell Brand, Ali Fazal, Dawn French, Gal Gadot, Armie Hammer, Rose Leslie, Emma Mackey, Sophie Okonedo, Jennifer Saunders e Letitia Wright.
Bisogna subito precisare che il film è stato girato con cinepresa 65mm Panavision e quindi il miglior modo per rendergli giustizia è una visione in 70mm. In Italia è possibile solo in tre cinema di cui è il multisala Arcadia a Melzo dove è stato visto per questa recensione. Kenneth Branagh realizza un cinema d’altri tempi che ormai non si fà più e una storia come quella di Agatha Christie si presta perfettamente al suo stile. Inoltre il regista e attore possiede anche quel minimo di capacità per assecondare un intrattenimento più moderno unendolo ad uno più di vecchio stile.
La sua parte più interessante è quindi legata ad un classicismo patinato che regala al pubblico ampie vedute di paesaggi esotici, una colonna sonora maestosa e una recitazione di stampo teatrale. La componente più legata al mistero non funziona alla perfezione proprio perché la sua teatralità e alcune lungaggini di troppo vanno a dilungare e spegnere la tensione e quell’intreccio che vuole essere intelligente ma non ci riesce del tutto.
La produzione imponente e la tanta attenzione riposta su scenografie, costumi e ambienti riesce a rendere giustizia alla storia in termini di maestosità e troverà sicuramente il suo pubblico. In tal senso si deve riconoscere che il senso di teatralità del regista. L’intrigo di per sé risulta più prevedibile soprattutto per chi conosce bene i meccanismi dei gialli. Nonostante questi difetti legati al ritmo e i suoi intenti più misteriosi, il film riesce ad appassionare e tenere vivo l’interesse per lasciarsi trasportare in un viaggio esotico.
Il punto di forza del film è la sua estetica e i bellissimi paesaggi che hanno la funzione di accompagnare lo spettatore e farlo entrare totalmente nel vivo del film. Per questo si consiglia vivamente di andarlo a vedere al cinema Arcadia in formato 70mm cosi da sfruttare totalmente la sua potenzialità.
Andrea Arcuri