Con più di 10 milioni di spettatori in pochi giorni, su BBC è diventato il più grande debutto del 2021 per una nuova serie TV. La miniserie in sei puntate “VIGIL – INDAGINE A BORDO” racconta un’avvincente storia ispirata al programma nucleare Trident del Regno Unito (Continuous At-Sea Deterrent) e alla vita dei suoi equipaggi sottomarini. Claustrofobica, determinata e dal passato tormentato, l’ispettrice capo della polizia scozzese Amy Silva (Suranne Jones) viene inviata nel sottomarino nucleare Vigil per indagare su una morte a bordo sospetta avvenuta poco dopo la misteriosa scomparsa di un peschereccio. Le sue indagini e quelle dei suoi colleghi a terra, a Glasgow, guidate dal sergente Kirsten Longacre (Rose Leslie), porteranno la polizia in conflitto con la Royal Navy e l’MI5, i servizi segreti britannici.
L’aspetto legato alla costrizione di essere obbligati in uno spazio ristretto è quello che rende ogni storia, film o serie tv ambientata in un sottomarino diversa dalle altre. La serie riesce perfettamente a trasmettere il senso di claustrofobia e opprimente tensione in maniera impeccabile anche se bisogna dare molto merito agli attori scelti e alla colonna sonora. Quello su cui fa leva la storia è il suo mischiare molto bene gli elementi di procedura poliziesca con un alto tasso di tensione militare. A livello di cast nessuno risulta fuori parte solo che dispiace il fatto che viene dato molto spazio a Susanne Jones e molto poco a Rose Leslie. Loro due sono i punti cardine che in modo differente portano avanti la storia. Si preferisce dare spazio alla loro relazione omosessuale,del tutto ininfluente, piuttosto che alle loro indagini che dovevano compensarsi meglio.
Andrea Arcuri