“Takeaway” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 20 Gennaio 2022

17 Gen, 2022

“Takeaway” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 20 Gennaio 2022

Siamo nel 2008, agli albori della grande crisi finanziaria globale. Maria (Carlotta Antonelli) è un’atleta, una marciatrice. L’orgoglio di papà (Paolo Calabresi), che vorrebbe vederla coronare un sogno di successo. La mamma (Anna Ferruzzo) invece è più scettica sebbene Johnny (Libero De Rienzo), compagno della ragazza sappia come tenere vivo il sogno di Maria. Infatti Johnny ha il frigo pieno di boccette, avendo aiutato molti giovani con sostanze illegali, nel suo passato da preparatore atletico. La resa dei conti è inevitabile in un ambiente così ristretto, così come nel mondo esterno, scosso da debiti e fallimenti in cui si diffonde un bisogno urgente di nuove speranze.

I personaggi sono pieni di imperfezioni ma molto reali. Maria ha costanti sbalzi d’umore causati dalle sostanze che prende e infatti l’attrice Carlotta Antonelli lavora molto sul proprio fisico evitando saggiamente exploit rabbiose mentre il personaggio di Libero De Rienzo, qui alla sua ultima interpretazione, ha un cinismo di fondo sempre evidente perché ormai piegato alla competizione sportiva cosi da mettere da parte la correttezza sportiva.

 
“Takeaway” è un film dilatato che si prende i suoi tempi dove la maggiorparte sono scene riflessive e la narrazione e la regia si fà più attiva nei momenti di gara e allenamenti di Maria. Nel film c’è sempre qualcosa che serpeggia in sottofondo e tutto va ad amplificare tale presupposto. Il senso paesano con i suoi abitanti, i pochi dialoghi, il senso opprimente nelle scene notturne e una fotografia plumbea permettono al film di portare avanti i suoi intenti parlando di cinismo umano e sulla mancanza di qualsiasi di empatia.

Infine è apprezzabile la scelta del regista di evitare di raccontare la tipica storia di successo-caduta-rivalsa di un atleta come spesso capita. La vicenda lascia quasi totalmente da parte l’aspetto agonistico e si concentra sul rapporto tra i personaggi. Una scelta sicuramente forte visto anche il tipo di legame che unisce i protagonisti ma che arricchisce il racconto di una dimensione originale e nuova.

   

Andrea Arcuri