“The Anti-Vax Conspiracy” – Recensione. Disponibile su Discovery+

26 Dic, 2021

“The Anti-Vax Conspiracy” – Recensione. Disponibile su Discovery+

Questo documentario disponibile su Discovery+ esplora le origini e le ragioni del movimento anti-vax. In particolare seguiamo alcune esponenti del movimento no-vax come Andrew Wakefield e Larry Cook cercando di capire come le loro motivazioni possa fare breccia nelle persone e avere impatto a livello globale.

Il documentario mette in scena alcuni fatti che hanno portato la forta espansione di alcune precise ideologie che,a loro volta, hanno rafforzato l’adulazione dei membri della setta nei confronti del loro leader. Vengono portate avanti fatti e argomentazioni precise a sostengo di una tesi. Si nota quindi come sia facile manipolare le persone mostrando che non c’è niente a cui alcune persone, per quanto convincenti siano le prove contrarie, non possano arrivare a credere. Partendo dal fatto che i vaccini siano la causa dell’autismo si arriva infine a parlare ma solo marginalmente alla campagna anti -Covid-19. La maggior parte della narrazione si concentra molto di più sulla continua crescita dell’impero di Andrew Wakefield e accenni ad altri esponenti dello stesso movimento come Larry Cook e Robert Kennedy Junior. La tesi di Wakefield che il triplo vaccino MMR arriva a indurre ad alcuni bambini l’autismo fu bocciata nel Regno Unito e lui stesso radiato dall’albo dei medici. Wakefield trova terreno fertile negli Stati Uniti tramite sostenitori e persone pronte a credergli. I social media forniscono la piattaforma perfetta per la diffusione a livello globale.

Il documentario è chiaro e prende la sua posizione contro questi “ciarlatani” in maniera precisa e inequivocabile. Mette in scena fatti, aneddoti ed esperti che vanno a confutare tutte le tesi portate avanti da Wakefield, Cook e altri esponenti del movimento contro la vaccinazione che sia nei confronti del Covid-19 oppure altre malattie come la varicella. Bisogna quindi sapere a cosa si va incontro lungo la sua visione e non aspettarsi una messa in scena imparziale.

Andrea Arcuri