“Matrix Resurrections” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 1 Gennaio 2022
Per scoprire se la sua realtà è vera o solo immaginazione e per conoscere realmente se stesso, Thomas Anderson dovrà scegliere di seguire ancora una volta il Bianconiglio. E se Thomas… Neo… ha imparato qualcosa, è che scegliere, sebbene sia un’illusione, è tuttora l’unica via d’uscita, o d’entrata, per Matrix. Ovviamente Neo sa già cosa deve fare, ma cosa ancora non sa è che Matrix è più forte, più sicura e più pericolosa che mai. Déjà vu.
Parte benissimo “Matrix Resurrections” perché ironizza tantissimo non solo sul proprio universo ma soprattutto sul cinema in generale con piccoli ma precisi riferimenti ai sequel,reboot e remake. In questo Lana Wachowski mette tutto un discorso ironico e goliardico che prende e conquista lo spettatore. Il primo film aveva rivoluzionato il cinema a livello filosofico ma anche tecnico con il bullet-time. Su questo secondo aspetto il quarto capitolo riesce a proporre al pubblico qualcosa che non è proprio rivoluzionario ma abbastanza interessante da rendere il film avvincente.
Si torna in Matrix e Lana Wachowki ricrea questo mondo uguale ma allo stesso tempo leggermente differente da come ce lo ricordiamo. Il film riesce ad essere un rompicapo affascinante e completamente in linea con l’eredità del franchise. Vengono creati sottili riferimenti agli altri film attraverso la coreografia dei combattimenti, gli effetti visivi, le scenografie e la fotografia. A livello filosofico questa nuova versione di Matrix non è tanto legata ad una filosofia new age ma ben centrata sulla psiche umana e su una forte unione di sentimenti come spiega molto bene il villain di turno. Tale spunto che poteva essere molto interessante viene spesso lasciato troppo in disparte. Il film va a ricalcare, in maniera ancora più forte rispetto ai precedenti, il fatto che tutto sommato quello che “Matrix” ha voluto sempre raccontare è la storia d’amore tra Neo e Trinity.
Sebbene abbia un forte impatto a livello tecnico e una nuova filosofia di base il film tende a riproporre lo stesso difetto presente nei due film precedenti; troppo didascalico nell’esposizione dei fatti e dei suoi intenti e pieno di momenti che risultano essere completamente privi di senso e troppo forzati. Per quanto il film si sforza nel creare delle belle coreografie durante i combattimenti, queste risultano inferiori rispetto ai primi film e il montaggio stesso a volte poco preciso.
Tutto sommato il film non aggiunge nulla di particolarmente interessante se non un nuovo inzio a livello narrativo con nuovi personaggi e presupposti che forse verranno espressi meglio in seguito. Tutto questo è certamente ottimo per eventuali prossimi capitoli per espandere “l’universo Matrix” ma per ora si adagia nell’autoreferenzialità per giustificare la sua esistenza ed è davvero troppo poco.
Andrea Arcuri