Wonder Woman. Il Mito – Presentazione Stampa
Wonder Woman. Il Mito – Presentazione Stampa
Nel corso della presentazione stampa c’è stato modo di visitare tutte le sale dedicate al personaggio che vanno a percorrere, in un preciso ordine cronologico e di stile, i vari passaggi tra cui è passata Wonder Woman.
Ideata per l’editoria nel 1941 dallo psicologo americano William Moulton Marston, con le prime illustrazioni di Harry G. Peter, il personaggio si è fatto conoscere negli anni Settanta grazie alla serie televisiva statunitense, con protagonista Lynda Carter, per conquistare infine il grande schermo con i film “Wonder Woman” (2017) e “Wonder Woman 1984” (2020), entrambi interpretati da Gal Gadot e distribuiti in Italia da Warner Bros. Pictures.
Grazie alla curatrice Alessia Marchi, si può scoprire come nei suoi ottant’anni la figura di Wonder Woman ha incarnato l’ideale eroico della donna-guerriero e rimane ancora oggi la più grande icona femminile dell’universo DC. Wonder Woman è divenuta indiscusso simbolo di verità, giustizia e uguaglianza, attraversando e superando confini geografici e decenni di storia. La caratteristica che però più la contraddistingue è sicuramente la compassione infatti il motto “Se vuoi finire una guerra, chiama Wonder Woman” è quello che più la identifica con un significato molto intrinseco.
La mostra è l’occasione per unire molti partner i cui rappresentanti hanno partecipato alla presentazione. Erano presenti Tommaso Sacchi (Assessore alla Cultura di Milano), Claudio A.M. Salsi (Direttore Area Soprintendenza Castello, Musei Archeologici e Musei Storici) oltre che Federico Silvestri (A.D. di 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore) e Fabrizio Ioli SVP Retail & Consumer Product Italy & Spain Warner Media. Dalle loro parole si è evidenziato tutto l’interesse per creare qualcosa di unico nel suo genere cosi da permettere la messa in opera nelle sale espositive di Palazzo Morando di questa mostra. Si tratta del primo progetto museale nonché della prima mostra in Italia interamente dedicata all’eroina femminile dell’universo DC, personaggio tra i più amati dell’immaginario americano di tutti i tempi. L’occasione è stata anche l’opportunità di festeggiare il suo ottantesimo anniversario e portare avanti la campagna internazionale : #believeinwonder – #wondersonoio,
La mostra riesce a essere multi variegata e coprire ogni aspetto del personaggio toccando vari ambiti tematici. Dalle illustrazione firmate dei grandi disegnatori, copertine dei numeri usciti più famosi del fumetto e come Wonder Woman sia cambiata nel tempo per poi approdare alla televisione, alla creazione di gadget e modellini da collezione e tutto il comparto scenico dei costumi presenti nei due film a lei dedicati. Davvero tantissimi oggetti iconici partendo dalla prima copertina di Sensation Comics #1 del 1942, che inaugura la prima serie di fumetti dedicati a Wonder Woman, dopo il debutto l’anno precedente all’interno delle pagine di All Star Comics #8. Si passa poi alla cosiddetta “Golden Age” ovvero il periodo epico del fumetto negli Stati Uniti (1941-1955), attraverso alcune copertine ancora oggi famosissime e un video racconto. Interessante come, anche e soprattutto a causa della guerra il personaggio cambia. Infatti tra gli anni Cinquanta e nei primi anni Sessanta il character viene ripensato sulla base di modelli e riferimenti più attuali, viene privata dei superpoteri (a partire dal 1968) e infine resa partecipe di una nuova ondata femminista Il tutto testimoniato anche da una selezione di tavole delle wonder women, le illustratrici italiane dell’universo DC tra cui: Laura Braga, Emanuela Lupacchino, Maria Laura Sanapo. Si entra nella sua componente più mitologica legata alle Amazzoni e cosi scopriremo, tramite video inserti e costumi di scena, la formazione di Diana Prince nell’isola Paradiso Themyscira e conosceremo le origini del personaggio.
Si passa agli anni Ottanta : dopo Crisis on Infinite Earths, un ciclo narrativo pubblicato da DC per dieci numeri dall’aprile 1985 al marzo 1986, grazie a nuove avventure scritte da Greg Potter e Len Wein e magistralmente illustrate da George Pérez, il personaggio acquista nuova vita e dignità. Ancora illustrazioni originali di artisti come Adam Hughes, Alex Ross, Phil Jimenez, Brian Bolland che portano ad un’ulteriore rinascita del personaggio, fino alle serie The New 52 (dal 2011) e Rebirth (dal 2016) per poi raccontare i successivi trent’anni della storia di Wonder Woman.
La mostra procede sfociando nel mondo della televisione grazia a inserti video con protagonista Lynda Carter che ha dato volto e corpo all’eronia nella famosa serie tv andata in onda per 6 episodi dal 1975 al 1979. Gli ultimi anni del personaggio sono contraddistinti dalla sua presenza al cinema in vari film della Warner Bros con Gal Gadot nei panni di Diana Prince/Wonder Woman. Questa parte della mostra è testimoniata da inserti video estratti dai film “Wonder Woman” (2017) e “Wonder Woman 1984” (2020) e tantissimi costumi di scena. Proprio questi contributi rappresentano la parte che tocca il mondo della moda con il contributo di ricerca dello storico della moda Maurizio Francesconi che pone l’accento sull’importanza delle influenze stilistiche della moda.
Andrea Arcuri