“Finch” – Recensione in Anteprima. Disponibile su AppleTV dal 5 Novembre 2021

4 Nov, 2021

“Finch” – Recensione in Anteprima. Disponibile su AppleTV dal 5 Novembre 2021

Tom Hanks interpreta Finch, un ingegnere di robotica tra i pochi sopravvissuti a un cataclisma solare che ha trasformato il mondo in una landa desolata. Finch da dieci anni vive in un bunker sotterraneo e ha costruito un mondo tutto suo che condivide con il suo cane Goodyear. Realizza cosi Jeff, un robot e mentre il trio si imbarca in un pericoloso viaggio in un desolato West americano, Finch si sforza di mostrare a Jeff la gioia e la meraviglia di cosa significhi essere ancora vivi. 

Il tipo di fantascienza che il film presenta al pubblico non è nulla di innovativo o particolarmente originale. Il discorso si può fare sia a livello narrativo sia a livello estetico ma è fuori da ogni dubbio che ha un suo fascino e che sa intrattenere a dovere. Quello che davvero differenzia “Finch” rispetto a tanti altri prodotti di questo genere è la totalità di speranza e umanità che riempie ogni attimo della pellicola; in tal senso Tom Hanks è l’attore perfetto e la sua squadra di comprimari (il robot Jeff e il cane Goodjear) due ottime scelte funzionali a tale stile narrativo.

Il regista Sapochnik ha al suo attivo solo il film “Repo Men” che non aveva avuto molto successo ma dopo tantissima televisione passando da “True Detective” e “Il Trono di Spade”, torna ad un lungometraggio trovando sicuramente il tono giusto. La storia è ben movimentata riuscendo a intrattenere grazie ad un’ottima sceneggiatura che unisce nel migliore dei modi moltissimi cliché della fantascienza moderna. Si vede l’amore che trasmette e la voglia di raccontare dell’importanza delle piccole cose tanto da riuscire anche ad essere commovente e ben capibile anche ad un pubblico di più piccoli.

Altro fattore importante è l’attenzione per tutti i personaggi che pian piano si costruisce lungo il percorso in maniera tale che, quando si arriva alla fine, siamo davvero affezionati a loro e al loro destino cosi da suscitare un’empatia vera e sincera.  

Andrea Arcuri