“Vampir” – Recensione In Anteprima. Presentato Al Trieste Science+Fiction Festival 2021
Dopo essere stato testimone di un crimine a Londra, Arnaud, alla ricerca di un posto dove nascondersi per qualche tempo, accetta l’offerta dell’affascinante ma spietata Vesna di occuparsi di un cimitero in un piccolo e remoto villaggio. Ispirato a casi reali di vampirismo accaduti in Serbia agli inizi del XVIII° secolo.
“Vampir” non è semplice da seguire,non perché sia complicato ma sicuramente ostico per un pubblico mainstream. “Vampir” non è facile non perché si richiede chissà quale ingegno ma piuttosto per la sua cadenza lenta e intimista della storia.
Il film è un horror d’atmosfera perché filmato sempre in penombra, nei pressi di un cimitero di campagna dove la telecamera segue il nostro protagonista in maniera lieve e armonica mentre pian piano succedono cose sempre più strane e i sogni di Arnaud si fanno più inquietanti. Il protagonista è in cerca di una nuova occasione per rivivere e sappiamo bene come tutti i film di vampiri spesso parlano di una rinascita. Grazie ad un budget ridotto il regista punta tutto sull’atmosfera, su quello che si vede e molto che non si vede.
In aggiunta a tutto questo c’è anche la colonna sonora di Mark Ashworth risulta volutamente molto sgradevole all’orecchio e viene usata solo in poche occasioni giusto per enfatizzare un particolare momento.
Andrea Arcuri