“Spazio Corto Volume 1” – Recensione In Anteprima. Al Trieste Science+Fiction Festival 2021

31 Ott, 2021

“Spazio Corto Volume 1 ” – Recensione In Anteprima. Presentati Al Trieste Science+Fiction Festival 2021

TOB.IA

Agata e Giorgio hanno perso il loro unico figlio. Dopo qualche tempo Giorgio contatta una Fondazione che offre supporto psicologico per facilitare l’elaborazione del lutto utilizzando TOB.IA, un robot con le fattezze e l’apprendimento di un bambino di tre anni.
Quello che il film vuole dire è abbastanza chiaro, la “sostituzione” di un figlio come forma di terapia per superare il lutto è un tema molto delicato. Probabilmente sarà il poco tempo a disposizione ma il film non riesce a mettere in pratica i suoi intenti e un cambio repentino di opinione da parte di un personaggio sembra poco giustificato.

NAIK

Jordy è un nerd che vive con la madre alcolizzata. Non hanno molto, ma Jordy ruba gli ultimi risparmi a sua madre per comprarsi l’ultimo modello di scarpe super tecnologiche in stile “ritorno al futuro”.Il nuovo acquisto lo farà sentire più popolare, ma queste scarpe nascondono un segreto.
Il regista sa come usare la telecamera, come intrattenere e in poco tempo riesce a mettere in scena tanti virtuosismi originali piacevoli e molti diversi li uni dagli altri. Il messaggio finale arriva come un lampo e senza perderci troppo tempo colpisce lo spettatore come un tuono. Preciso ed essenziale.  

HOME SWEET HOME

In Italia durante il lockdown, Aria, una giovane donna single, trascorre le sue giornate con un crescente senso di vuoto. Una sera riceve un pacco anonimo che contiene uno strano casco. Quando lo indossa si ritrova in un mondo sconosciuto.
La pandemia è un tema che ultimamente sta andando molto di moda. Non è banale quello che il cortometraggio vuole dire e lo mette in scena con pochi mezzi e soprattutto senza andarci troppo sottile sebbene rimanga sempre in un linguaggio semplice e leggero. Per una volta si è riusciti a raccontare e trasmettere un messaggio forte senza necessariamente scioccare o esagerare.  

THE RISE

Mel è l’unico superstite di un culto psichedelico degli anni Settanta. Grazie alla sua amica Alice è finalmente pronto per raggiungere gli altri membri del culto e a ricongiungersi agli Dei. Tratto dal racconto Gli altri dei di H.P. Lovecraft.
Certamente l’autore, tra gli altri del famoso “Necronomicon”, non è stato mai facile riportare sullo schermo e in pochi ci hanno provato sapendo bene la molte difficoltà. In maniera molto ridotta ma assai precisa ci prova questo cortometraggio riuscendo nell’intento di meravigliare e stupire. La buona riuscita viene garantita anche da un forte omaggio ad un modo di fare cinema che sembra ormai perso e poco usato : l’uso del bianco/nero e alcune esagerazioni stilistiche ricercate. 

PALE BLUE DOT: A TALE OF TWO STARGAZERS

Centinaia di anni dopo l’estinzione della razza umana, un’astronauta di nome Gladia atterra sulla Terra. Giunta da lontano, incontra e si scontra con l’unico abitante del pianeta, un robot che ha ereditato tutto il sapere dell’umanità, si è evoluto e ha sviluppato una coscienza.
Basta davvero poco per creare un nuovo mondo e ancora meno per immergere il pubblico in una storia carica di significato ed un finale originale. Il cortometraggio riesce nei suoi intenti nonostante gli evidenti limiti tecnici ma grazie a piccoli espedienti e soprattutto dialoghi ben scritti, tutto risulta piacevole da guardare e rimane impresso nella mente da ricordare.  

Andrea Arcuri