“European Fantastic Shorts 1 ” – Recensione In Anteprima. Presentati Al Trieste Science+Fiction Festival 2021
THE EXIT PLAN
In un futuro sovrappopolato, una vecchia signora riceve la visita di un ufficiale governativo incaricato di controllare che la donna rispetti la “procedura di uscita”. Durante l’esame, scoprirà che la signora ha qualcosa in serbo per lui.
L’importanza di avere una vita e soprattutto avere un finale degno è al centro di questo cortometraggio. Con poche battute di dialogo in classico stile british gli intenti vengono fuori alla perfezione con un finale davvero consolatorio nonostante si parli di morte. L’autore sceglie un tono leggermente beffardo ma con un tocco delicato e quasi rassicurante per parlare della vecchiaia e inevitabile trapasso.
PLUTO
In una realtà distopica in cui la sicurezza è garantita dalla multinazionale “Sokolov”, Igor è un ex musicista squattrinato. Un giorno viene convocato proprio da Viktor Sokolov, CEO dell’omonima società, che lo mette di fronte alla più importante decisione della sua vita.
Espiare i propri peccati di genitore è sempre un tema delicato e importante. Questo film riesce in un intreccio non banale nel suo intenso anche se la parte dedicata allo Sci-Fi non sembra che si amalgama bene con tutto il resto risultando quasi un pretesto. Davvero un peccato per un film delicato e leggero che poteva dirsi maggiormente completo se tutte le sue parti fossero stati maglio coese.
ARIA
Jenny e Tom sono entusiasti all’idea di installare “Aria”, un nuovo sistema di sicurezza domestico. Ma mentre Jenny si adatta alla convivenza con il nuovo“supervisore”, Tom inizia a diventare sempre più paranoico.Il tema del controllo da parte di un sistema di sicurezza che pian piano si trasforma in paranoia non è nuovo al cinema e molte altre volte è stato usato per storie più o meno paranoiche. In questo caso il corto si differenzia da altri dal fatto che in poco tempo riesce a suscitare tutte le varie fasi di questa storia. Da quella primaria rassicurante, i momenti di fastidio che aumentano fino al passaggio alla paranoia pura. Anche se non aggiunge nulla di nuovo a prodotti simili bisogna a livello etico o ideologico bisogna dare atto e merito al regista di essere riuscito a esprimere quello che voleva in poco tempo.
WE CHOOSE TO GO
Angie Miranda si risveglia a bordo della Horizon. Mossi i primi passi fuori dalla sua capsula criostatica, scopre che i suoi compagni sono morti nel sonno. Un errore fatale li ha portati fuori rotta, alla deriva da oltre 60 anni.Una scelta può cambiare tutto, si può scegliere di non partire per un lungo viaggio oppure andare perché si…deve per un proprio senso del tutto personale. Perfettamente contestualizzate e nonostante il basso budget (anche se non si direbbe), questo cortometraggio riesce a trasmettere il senso di solitudine che l’astronauta Angie deve affrontare dopo aver preso coscienza di quello che gli potrebbe accadere.
THE FOLLOWING YEAR
Un contadino, dopo aver perso l’adorata moglie in un tragico incidente, riceve un clone della sua compagna. Ma mentre in lei i ricordi riaffiorano, inizia a dubitare dell’uomo. Due attori, una casa e pochi flashback in altri contesti. Bastano questi espedienti insieme a pochi dialoghi per fare di questo film un piccolo e concitato prodotto molto teso che racconta tutto in maniera veloce e soddisfacente. Preciso nella sua messa in scena e senza sbavature con i protagonisti scelti che perfettamente mettono scena moltissime sensazioni differenti.
ELECTRIC BODIES
In un futuro in cui i corpi biologici sono sostituiti da corpi biomeccanici, chiunque può cambiare aspetto a seconda dell’umore e a patto di poterselo permettere. Ma coloro che non possono pagare l’affitto di corpi così costosi sono costretti a restituirli. Emma Beaufort vive sotto il peso di questa minaccia.Girato in bianco e nero con alcuni passaggi volutamente disturbanti e spesso con input metaforici per raccontare del tema di corpi in affitto legati alla capacità economica. Allo spettatore viene chiesto di fare un enorme passo nei confronti degli intenti del film, alcuni sono propensi e altri invece no. La chiave di lettura sta tutto nella propria predisposizione a lasciarsi conquistare e trascinare in tante scene sconnesse e in tanti temi suggeriti.
LIGEIA MARE
Nel prossimo futuro l’intelligenza artificiale viene usata per estrarre risorse su pianeti lontani dal nostro. Su Titano, vicino a Saturno, si verificano strani incidenti tra gli operai artificiali impiegati in un impianto di produzione di metano.Uno dei cortometraggi più lunghi presentati quest’anno ma nonostante questo “Ligeia Mare” si rivela a volte inconcludente girando spesso a vuoto nei suoi intenti e tra i suoi corridoi. I propositi erano buoni ma l’atmosfera non riesce a conquistare totalmente lo spettatore nonostante l’ottimo impegno del cast e la buona messa in scena.
Andrea Arcuri