“Mirage”- Recensione in Anteprima Episodi 1 & 2. Disponibile su Sky e NOWTV dal 18 Agosto 2021
Claire è un’esperta di cybersecurity che ha perso il marito Gabriel durante il tragico tsunami del 2004. Il corpo dell’uomo non è mai stato ritrovato. Di ritorno a casa a Parigi, Claire scopre di essere incinta di suo figlio. 15 anni dopo, Claire ha un nuovo compagno e ha ottenuto il lavoro dei suoi sogni ad Abu Dhabi. Una sera in un ristorante, Claire scorge il riflesso del suo ex-marito creduto morto in una finestra. Dal giorno successivo deciderà di cercarlo per conoscere la verità sull’accaduto.
Il punto di vista scelto per raccontare questa storia è abbastanza classico. Al di là della ricerca riguardo la morte del marito, tramite Claire il pubblico entrerà in un mondo molto esotico e pieno di persone di ogni tipo che animano questa serie e che sono mossi da motivazioni differenti. Il suo essere girata in Marocco e nella città di Abu Dhabi inoltre, ci porterà a contatto con un tipo di ambientazione che in effetti pochi film o serie tv rendono davvero cosi protagonista.
A livello tecnico la serie ha la particolarità di usare quasi esclusivamente la luce naturale degli ambienti circostante e la sceneggiatura riempie la storia di personaggi poco affidabili che si muovo in un mondo ad alto rischio. Certamente è pieno di momenti molto classici che vanno a riempire e unire tutto l’insieme come la vita familiare amorevole di Claire. Come thriller di spionaggio “Mirage” vive di momentidi alta tensione ma tutto sommato porta al pubblico poca originalità e non riesce ad avere quel qualcosa di davvero particolare che possa differenziarlo da tanti altri prodotti di questo genere.
Cybersecurity e geopolitica sono i protagonisti di questa serie che risulta essere piena di colpi di scena, suspense, mistero, azione e tantissimi intrighi legati alla politica internazionale grazie alla sua ambientazione. Per coloro a cui piace questo contesto potrà magari sembrare abbastanza, per gli altri che non prediligono questo genere di storie forse passerà inosservata.
Andrea Arcuri