“Peter Rabbit 2: Un Birbante In Fuga” – Recensione. Disponibile al Cinema dal 1 Luglio

29 Giu, 2021

“Peter Rabbit 2: Un Birbante In Fuga” – Recensione. Disponibile al Cinema dal 1 Luglio 2021

 
Bea, Thomas e i conigli sono ora una famiglia ma Peter, nonostante i suoi sforzi, non riesce a togliersi di dosso la sua reputazione di birbante. La vita fuori dal giardino lo aspetta e una fuga in città lo catapulta in un mondo ricco di sorprese. Dovrà scegliere che tipo di coniglio vorrà diventare da grande.
 
Il primo film del 2018 è stato un enorme successo con ben 350 milioni di dollari incassati in tutto il mondo. Forse non tutti si aspettavano questo enorme successo ma lo spirito libertino, tante buone risate e le avventure che Peter Rabbit e i suoi amici ci hanno regalato, sono riusciti a conquistare il pubblico . Per essere onesti fino in fondo per molti il vero successo del film e “asso nella manica” erano gli attori scelti da affiancare ai personaggi in computer grafica. Domhnall Gleeson e Rose Byrne erano riusciti a tirare fuori delle performance magari un pò sopra le righe ma sempre simpatiche e divertenti al punto giusto. In questo seguito i due attori si sono superati grazie a piccole nuove caratterizzazioni con particolare attenzione proprio per Domhnall Gleeson e la crescita del suo personaggio, Rose Byrne rimane un pochino in ombra e meno presente.  Inoltre viene ridotto, seppur leggermente, quella vena un pò troppo chiacchierona e logorroica di Peter che nel primo film a volte superava certi limiti con troppa verbosità inutile.

La parte centrale del film risulta forse un pò stancante perché troppo focalizzata alla sottotrama dedicata a Peter ma nel finale, quando la banda si riunisce con un unico obiettivo, tutto diventa più fluido e molto ironico cosi da intrattenere grandi e piccoli. Tutto sommato il film rimane fedele alle sue origini cioè un’avventura affascinante, spiritosa e dal cuore grande per tutta la famiglia. Tanto basta per essere piacevole, divertire e fornire una piccola morale a chi avrà voglia di ascoltare.  

Andrea Arcuri