“Sweet Thoot” – Recensione in Anteprima Episodi 1-4. Disponibile su Netflix dal 4 Giugno 2021

24 Mag, 2021

“Sweet Thoot” – Recensione in Anteprima Episodi 1-4. Disponibile su Netflix dal 4 Giugno 2021

Il mondo è devastato da un cataclisma e Gus, metà cervo e metà bambino, si unisce a una banda formata da altri umani e ibridi in cerca di risposte. Tratta da una serie a fumetti, questa serie ha il sapore del racconto di formazione questa favola postapocalittica. 

Il primo episodio serve giusto per farci entrare nel mondo di “Sweet Thoot” è introdurre i primi personaggi ma è inevitabile che poco dopo le dinamiche mutano e il tutto diventa il racconta di un’avventura straordinaria del piccolo Gus, il bambino metà umano e metà cervo che fa amicizia con un viandante solitario che se ne prende cura insieme ad altri personaggi che verranno fuori nel corso delle prime puntate. Sebbene la narrazione venga portata avanti per intrattenere anche un pubblico di più piccoli tramite l’innata curiosità di Gus, la serie riesce anche a mettere in scena situazioni e tematiche più adulte. In fin dei conti si parla di una pandemia globale che ha ucciso moltissime persone,e della presenza di bambini ibridi senza ancora sapere il vero motivo della loro nascita a livello genetico e molte altre. Nelle prime puntate porta avanti due storie distinte anche a livello tematico; quella che riguarda la scoperta del mondo esterno e di tutti i suoi pericoli da parte di Gus che sembra più virata all’azione e all’avventura ma anche la ricerca del Dott. Singh che è cerca di curare la moglie affetta dal virus che ha spazzato via la maggiorparte della popolazione. Questa seconda parte sembra essere più incentrata su discorsi medici ed etici visto che vengono fuori scoperte sconcertanti. Ci sono domande che si sentono in maniera esplicita e non ; il virus ha provocato la nascita degli ibridi o viceversa? Il loro arrivo ha migliorato il pianeta su molti aspetti soprattutto ecologici, questo può essere una giusta motivazione a tanti morti? Questi sembrano essere il motore di entrambe le storyline, al di là dell’azione messa in campo o del racconto di una storia di formazione risultano essere degli ottimi motivi per continuare la storia.      

Se la serie riesce a tenere bene il bilancio tra temi serie e momenti giocosi, se riesce a distinguersi da altre dando spunti interessanti e magari anche per riflettere e infine se il discorso dei bambini-ibridi lo usa non solo come espediente per dare leggerezza. Allora “Sweet Thoot” riuscirà ad essere molto interessante, i prossimi quattro episodi della prima stagioni daranno sicuramente un forte segnale in tal senso.

 Andrea Arcuri