“Io Rimango Qui” – Recensione in Anteprima. Al Cinema dal 20 Maggio 2021

12 Mag, 2021

“Io Rimango Qui” – Recensione in Anteprima.
Al Cinema dal 20 Maggio 2021

Steffi (Sinje Irslinger) e i suoi genitori Frank (Til Schweiger) ed Eva (Heike Makatsch) erano completamente impreparati per una diagnosi di cancro. Quando alla ragazza viene diagnosticato questo male incurabile il suo mondo subisco un profondo cambiamento dovendosi sottoporre a delle cure. Lascia partire il proprio ragazzo da solo ma subito dopo cambia idea e decide di raggiungerlo a Parigi per passare gli ultimi giorni con lui. Nel viaggio l’aiuterà Steve, un ragazzo ribelle che ha provato a suicidarsi. 

Sono tantissimi i film che trattano come una persona possa reagire davanti ad una malattia cosi devastante come il cancro. Molti di questi sono caratterizzati da un tono melodrammatico pieno di espedienti furbi come la musica soft, riflessioni fuori campo e attimi più o meno tragici. Sono caratteristiche che risultano obbligati nel voler raccontare la realtà delle cose.

Quello che differenzia “Io Rimango Qui” è il fatto che non si lascia mai andare a pietismi, nel suo percorso non ci sono momenti particolarmente tragici e la malattia non viene mai strumentalizzata in a maniera banale o sfruttata come espediente tragico se non in sporadici e circoscritti momenti. Certo cosi facendo ne viene fuori un racconto che sembra più un road-movie tra due anime particolari lasciando molto in disparte tutto quello che rappresenta la sofferenza e la morte infatti vengono messi in scena solo i primi momenti in cui Steffi ha tale malattia e non ancora i momenti più brutti. Inoltre il film cerca di intrattenere e portare avanti la sua storia in maniera un pò troppo imprecisa perché alcuni personaggi vengono liquidati troppo brevemente e le loro motivazioni o convinzioni e la sua componente più leggera riesce si a far sorridere ma nulla di più.   

Il risultato non è né migliore né peggiore di altri film che tratta amori adolescenziali con malati terminali e il fatto che può non essere ben classificato come genere e in fin dei conti riesce davvero ad essere toccante e convincente solo nel finale ma il resto del film sottolinea ancora più rispetto ad altri film simili quanto sia importante vivere il meglio possibile e godersi il tempo fino alla nostra morte.

Andrea Arcuri