“Love & Monsters” – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 14 Aprile 2021

12 Apr, 2021

“Love & Monsters” – Recensione in Anteprima.

Disponibile su Netflix dal 14 Aprile 2021

Sette anni dopo un’apocalisse di mostri, l’umanità è costretta a vivere in colonie sotterranee. In una di queste vive Joel (Dylan O’Brien) che riesce a collegarsi via radio con Aimee, la sua ragazza del liceo che vive a 130 chilometri di distanza. Joel si rende conto di non avere alcun motivo per rimanere sottoterra e nonostante tutti i pericoli presenti sul cammino decide di uscire per seguire il suo vero amore.

La regia è del sudafricano Michael Matthews, un nome da tenere assolutamente d’occhio perchè riesce a infondere al film un perfetto equilibrio tra tutte le sue componenti e tra tutti i suoi stili di film che vuole toccare. Prima di tutto il protagonista Dylan O’Brien riesce ad essere un buon punto fermo nella parte action (come aveva dimostrato nella trilogia “Maze Runner”) ma anche molto dolce e con una vena semi-comica che dovrebbe sfruttare di più. Inoltre il film riesce ad avere una forte componente emotiva legata ai buoni sentimenti, al romanticismo e all’amicizia ma fermandosi sempre un pochino prima che tutto diventi smielato o troppo spudorato. La storia d’amore tra Joel e Aimee ha degli ottimi risvolti senza mai cadere nel banale. I comprimari sono straordinari senza mai stancare e viene voglia di vedere uno spin-off con Clyde (Michael Rooker) e Minnow (Arianna Greenblatt) perchè non sono mai troppo caricati o macchiettistici. I mostri che vediamo non sono certo i migliori visti a livello di CGI ma risultano tanto spaventosi quanto derivati da uno stile cartoonesco e quindi perfettamente coerenti con il tipo di film che “Love & Monsters” vuole essere : non troppo serioso ma comunque avvincente. 

“Love & Monsters” è un piccolo film da budget ridotto (ma che il regista riesce un pò a nascondere) che ha tutte le carte in regola per diventare un cult. Ha la capacità di portare avanti un messaggio che poteva diventare stucchevole e cioè che “vale sempre la pena uscire dal proprio bunker/comfort zone” ma riesce a farlo in maniere molto precisa e coerente con quello che il film vuole essere senza strafare. Il regista vuole raccontarci una storia d’avventura piena di buoni sentimenti, non un film spaventoso e non troppo esagerato nella sua parte più serioso. Tutto questo trova perfettamente riscontro in quello che vediamo e alla fine accettiamo tutto di buon grado lasciandoci totalmente conquistare. 

Andrea Arcuri