“Shadows” – Recensione in Anteprima.
Disponibile On Demand dal 19 Novembre 2020
Il film di Carlo Lavagna è una coproduzione Italiana con l’Irlanda recitato in lingua inglese volutamente pensata per il mercato internazionale. Tra i pregi principali di questo film c’è soprattutto quello di non imitare i vezzi e i soliti schemi del cinema di genere d’oltreoceano ma di provare a riscriverlo secondo una sensibilità differente e soprattutto un punto di vista molto originale. Siamo dalle parti della tipica storia distopica di sopravvivenza in un mondo post-apocalittico ma invece di perdersi in divagazioni e spiegazioni si sposta sulla ribellione, la crescita e l’emancipazione di due figlie adolescenti. Le ragazze sono dominate da una madre troppo protettiva e punitiva e il tutto si evolve fino ad un finale molto diretto che sorprenderà molti spettatori. Certamente lo schema di fondo ha il sentore di qualcosa di già visto ma la bravura di Lavagna e le attrici protagoniste riusciranno a tenerci incollati fino alla fine nonostante alcuni difetti che bisogna evidenziare.
Partiamo del fatto che sono molte le chiavi di lettura possibili per il film. Il titolo è molto ambiguo e lascia presagire magari ad una sorta di nemesi presente nella pellicola. Una lettura differente è applicabile al tema del doppio, con le bambine che sono l’una l’opposto dell’altra e si completano a vicenda fino al tema importante del rapporto con la figura materna. Infine essendo il film ambientato buona parte in un bosco c’è anche un rimando metaforico alla figura di Cappuccetto Rosso solo che le due giovani ragazze non incontrerà il lupo cattivo ma qualcosa di altrettanto pericoloso. C’è poi l’idea della reclusione e la scelta di declinare il proprio racconto al femminile parlando di pubertà come momento di (ri)nascita alla vita e di eterna ribellione contro le regole.
Curato nelle inquadrature e attento ai dettagli, “Shadows” è uno di quei film che punta molto sull’atmosfera tramite colori e suoni ricercati. Particolari merito va attribuito al reparto tecnico dai costumi alla fotografia, al sonoro fino alle tre attrici scelte che reggono la storia in maniera molto convincente. (Mia Threapleton, Saskia Reeves, e Lola Petticrew).
C’è un dramma vagamente soprannaturale che caratterizza la vicenda e che in alcuni frangenti a riferimenti più alti tipo M. Night Shyamalan o Stephen King. Inoltre sembra molto interessante un discorso ambientalistico ed è un vero peccato che non si affondi troppo il colpo in questa direzione. Inoltre è vero che è presente un twist finale ma questo arriva in maniera non troppo convincente e forse un po’ troppo tardi. Carlo Lavagna non riesce a far evolvere in modo del tutto convincente il proprio percorso autoriale e in più di un’occasione pare girare a vuoto come se tolta l’intuizione non rimanesse poi molto da approfondire.
“Shadows” non è un film rivoluzionario e certo i suoi difetti di genere pesano molto nel film nel creare vero interesse. Possiamo vedere il film come “un oggetto” originale e ponderato che conferma una certa tendenza del cinema italiano ad aprirsi al di là dai perimetri classici e abitudinari. Questo è un aspetto totalmente positivo che fa ben sperare per produzioni future.
Andrea Arcuri