“Come in Cielo, Così in Terra” – Recensione in Anteprima.
Presentato al Trieste Science+Fiction Festival
Tre storie su tre diverse linee temporali compongono la struttura narrativa del film: nel 1275 d.C. una giovane ragazza e imprigionata nelle segrete di un’abbazia dove un alchimista la usa per strani esperimenti. Nel 2011 una coppia di ragazzi, Cris e Jessy, scompare nei boschi mentre una giovane donna vestita di stracci fa la sua comparsa dal nulla. Oggi. Leonardo, ispettore di Polizia incaricato delle indagini sulla scomparsa dei ragazzi, lascia un video-testamento perché, alla luce delle sue ultime scoperte, teme per la propria incolumità.
Il film di Francesco Erba non è solo una storia del mistero con ingredienti horror ma un vero e proprio approccio al cinema di genere molto originale. Vengono mescolati abilmente diverse tecniche cinematografiche; dall’animazione volutamente grezza e carica di sonoro ma senza parole al found footage con trovate originali (la telecamera montata sul dorso di un cane) fino ad un videomessaggio dall’apparenza statica ma che unisce tutta la narrazione. L’intenzione è di coinvolgere lo spettatore in una struttura narrativa a “puzzle” che ricorda un tipo di cinema rarefatto e purtroppo quasi mai realizzato in Italia.
I “modi” differenti che vengono messi in campo creano dinamismo e originalità e servono per tenere incollato lo spettatore incuriosito dalla parte più estetica del racconto. La storia di fondo che è sempre il filo conduttore che in modo originale unisce le varie storie è simbolo di un forte desiderio di essere originale in maniera completa senza adagiarsi o accontentarsi di alcuni aspetti.
Una realizzazione da parte di Francesco Erba in totale autonomia e indipendente e che è andata avanti per 5 anni. Non ci sono compromessi dovuti a esigenze di mercato (la parte animata non è in CGI ma in stile puppet animation) ma una forte ricerca dello stupore e nel voler suscitare nello spettatore un senso di magia e meraviglia. Grazie a Francesco Erba per questo piccolo ma significativo film, speriamo che la distribuzione Italiana non si lasci scappare la possibilità di far conoscere al pubblico qualcosa di diverso dal solito.
Andrea Arcuri