“Boys From County Hell” – Recensione in Anteprima.
Presentato al Trieste Science+Fiction Festival
Un gruppo di operai edili sono stati scelti per costruire una strada attraverso un tratto desolato della natura irlandese ma per errore disturbano un antico vampiro assetato di sangue. Si troveranno a collaborare insieme per salvare la loro città. Basato sull’omonimo cortometraggio del 2012 il film offre una nuova e unica visione dei vampiri insieme a un sacco di risate.
La parte divertente è tutto legato al voler sfruttare la tipica situazione nel vedere un gruppo di persone reali in una situazione assurda come appunto l’incontro con un vampiro e lasciati in balia degli eventi. Il film non si prende troppo sul serio e questo lascia piccoli accenni ai diversi riferimenti alla cultura pop e allo spirito comico irlandese. Vengono presi e ribaltati moltissime delle varie tradizioni sui vampiri e tutto questo serve come trampolino per tante risate coinvolgenti. Il film è destinato a diventare un classico un po’ per l’umorismo messo in scena ma soprattutto per il suo contesto scenico. Gioca molto sull’ambientazione e l’umorismo irlandese dove tutti sono ubriachi, imprecano e sono incapaci di esprimere le proprie emozioni.
Sebbene ci sia molta commedia, ci sono anche alcuni momenti più seri tra amici e familiari in cui i loro legami risultano centrali e problematici. Queste relazioni aggiungono certo uno strato più profondo alla componente emotiva del film ma, a volte oscurano il tono e viene da chiedersi quale sia la vera intenzione del regista.
Il terzo atto offre un sacco di spargimenti di sangue e caos ma gran parte della narrazione è occupata dal protagonista che affronta la pressione familiare. Vengono cosi portate avanti due anime di una pellicola che vuole essere tanto splatter e horror insieme ad un senso di inadeguatezza e di forte ironia verso certe situazioni.
Si nota il fatto che il vampiro si vede poco sullo schermo ma questo non è un difetto, come indica il titolo, questa non è la sua storia ma soprattutto quella di un gruppo di persone e in particolare quella di un giovane che non sa bene che strada prendere nella vita. Bisogna ammettere però che questo tipo di percorso e di concentrazione in alcuni aspetti emotivi e di percorso di formazione porta ad un abbassamento del ritmo narrativo soprattutto nella parte centrale.
“Boys From County Hell” è un puro piacere dall’inizio alla fine che riesce ad essere molto divertente, non del tutto banale e un pochino spaventoso (quando il Vampiro è in scena la tensione è altissima). I personaggi conquistano e risultano simpatici e molto reali anche se alcune volte fanno cose un pò assurde. Forse non bilanciato alla perfezione tra tutti i temi e stili che vuole mettere in scena ma sicuramente intrattiene il giusto e proprio questo deve essere il primo obiettivo di ogni film.
Andrea Arcuri