Garzanti: novità ottobre-novembre 2020
Benedetto XVI. Una vita
PETER SEEWALD
Peter Seewald ha accompagnato Josef Ratzinger per oltre venticinque anni: come giornalista, scrittore, confidente ha stabilito una relazione speciale con il papa emerito. Oggi può così raccontare, avendo avuto accesso a materiali esclusivi, gli anni dell’infanzia e della formazione del futuro pontefice, dell’insegnamento universitario e del Concilio Vaticano, fino ai momenti decisivi del conclave che lo ha eletto alla cattedra di Pietro e alla scelta senza precedenti delle dimissioni. Grazie a nuove ricerche, testimonianze e interviste inedite, con questa biografia Peter Seewald offre il ritratto definitivo di Benedetto XVI, e mostra l’immagine vivida e autentica dell’uomo che con il suo pensiero e le sue azioni ha profondamente mutato il rapporto tra la Chiesa e i suoi fedeli.
I quattro maestri
VITO MANCUSO
Abbiamo disperato bisogno di guide e punti di riferimento, e i recenti lunghi mesi di chiusura delle aule scolastiche hanno dimostrato, ancora una volta, quanto l’assenza dei maestri incida sulle nostre vite. Ma dove trovare risposte al desiderio di senso e di equilibrio che avvertiamo? Come smettere di brancolare nel buio, senza una direzione, e intraprendere un cammino in grado di condurci verso la pace interiore? Vito Mancuso, risalendo alle comuni radici delle grandi tradizioni spirituali e filosofiche orientali e occidentali, individua nel pensiero di quattro figure del passato gli insegnamenti ancora validi e preziosi per noi uomini e donne di oggi: Buddha, Confucio, Socrate e Gesù.
Interrogandoli con sapienza e curiosità, e avvicinando a noi il loro profondo messaggio, Vito Mancuso ci invita così a dar voce al quinto maestro da cui non possiamo prescindere: noi stessi. Per diventare consapevoli che la forza per definire le nostre vite è dentro di noi, e che possiamo essere noi stessi i responsabili della nostra serenità.
Le cose che non ci diciamo
(fino in fondo)
FERRUCCIO DE BORTOLI
Né l’economia né la scienza avevano previsto il «cigno nero» del virus, e anche il nostro Paese è stato così colto di sorpresa. Ma mai come in quella dolorosa circostanza abbiamo avuto la prova di quanto sia ricco e diffuso il capitale umano dell’Italia. Da nord a sud, si è propagata un’infinita catena di solidarietà umana, robusta e generosa, che ha quasi stupito per disciplina e spirito di sacrificio ma che, allo stesso tempo, non ci deve far distogliere lo sguardo da tutto ciò che in questi mesi e negli ultimi anni non ha funzionato. Per questa ragione Ferruccio de Bortoli, osservatore
e analista attento del nostro paese, con sincero spirito civico sottolinea quelle storture e quei pericoli che troppo spesso vengono sottaciuti ed eliminati dal dibattito pubblico: politiche scolastiche rilegate in secondo piano, una cultura scientifica non adeguatamente presa in considerazione, un antieuropeismo populista privo di solide ragioni economiche, una continua e illusoria ricerca di sussidi infiniti. Ma è proprio recuperando lo spirito migliore che abbiamo dimostrato nelle dure settimane di autoreclusione che possiamo affrontare una volta per tutte le nostre lacune per tornare ad avere fiducia nel futuro, vero e potente propellente per una forte ripresa nazionale.
Una terra promessa
BARACK OBAMA
In questo libro attesissimo, Barack Obama racconta in prima persona la storia della propria incredibile odissea, da giovane alla ricerca di un’identità a leader del mondo libero, e descrive con sorprendente ricchezza di particolari la propria educazione politica e i momenti decisivi del primo mandato della sua storica presidenza, un periodo di profonde trasformazioni e sconvolgimenti. Obama accompagna i lettori attraverso un appassionante viaggio, dalle prime aspirazioni politiche fino alla decisiva vittoria nel caucus dell’Iowa – che ha dimostrato la forza dell’attivismo civile di base – e alla memorabile notte del 4 novembre 2008, quando è stato eletto 44° presidente degli Stati Uniti, diventando il primo afroamericano a ricoprire la più alta carica della nazione. Riflettendo sulla presidenza, Obama propone una profonda e inedita esplorazione delle straordinarie possibilità ma anche dei limiti del potere, e apre per la prima volta nuovi scorci sulle dinamiche del conflitto politico americano e della diplomazia internazionale. Obama conduce i lettori fin dentro lo Studio Ovale, la Situation Room della Casa Bianca, e poi Mosca, Il Cairo, Pechino, e oltre. I lettori
scopriranno ciò che Obama pensava mentre nominava i suoi ministri, affrontava la crisi finanziaria globale, si confrontava con Vladimir Putin, superava difficoltà all’apparenza insormontabili per ottenere l’approvazione della sua riforma sanitaria, si scontrava con i generali sulla strategia militare degli Stati Uniti in Afghanistan, intraprendeva la riforma di Wall Street, rispondeva al disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, e autorizzava l’operazione Neptune’s Spear, che ha portato alla morte di Osama bin Laden. Una terra promessa è un libro straordinariamente intimo e introspettivo. È il racconto della scommessa di un uomo con la Storia, della fede di un coordinatore di comunità messa alla prova della ribalta mondiale. Obama si esprime con onestà sulla difficoltà di far convivere il suo ruolo di candidato nero alla presidenza, il peso delle aspettative di un’intera generazione mobilitata da messaggi di «speranza e cambiamento», e la necessità di essere moralmente all’altezza delle decisioni determinanti da prendere. Descrive apertamente le forze che si sono opposte a lui negli Stati Uniti e nel mondo; spiega come la vita alla Casa Bianca abbia condizionato la moglie e le figlie; e non esita a rivelare dubbi e delusioni. Eppure ribadisce la sua convinzione che, all’interno del grande e ininterrotto esperimento americano, il progresso è sempre possibile. Con grande forza ed eleganza di stile, questo libro sottolinea la forte convinzione di Barack Obama che la democrazia non è un dono ricevuto dall’alto, ma si fonda sull’empatia e sulla comprensione reciproca, ed è un bene da costruire insieme, giorno dopo giorno.
Pazzo per l’opera
ALBERTO MATTIOLI
«Di tutte le seccature inventate dall’uomo, l’opera è la più costosa» diceva Molière. È quel genere di spettacolo «dove un uomo viene pugnalato e, invece di morire, canta» insisteva George Bernard Shaw. Ma per Alberto Mattioli l’opera è una magnifica e folle ossessione: ha assistito a oltre 1700 recite in tre continenti, decine di paesi e centinaia di teatri; ovunque si alzi un sipario, per lui vale il viaggio e la pena. E, raccontando della sua inguaribile passione, descrive questo affascinante mondo non per chi all’opera ci va, ma anche per chi ci vorrebbe andare o ne è solo incuriosito. Dai teatri di provincia che hanno reso nazionalpopolare il melodramma, quando Rossini, Verdi e Puccini erano la colonna sonora della vita di molti, all’annuale rito della Prima della Scala, tramutato ormai in passerella televisiva; dalla cronaca di un improbabile appuntamento al buio all’Opera di Amsterdam al personale ricordo di Luciano Pavarotti, Alberto Mattioli ci mostra le ragioni di un amore irrazionale e sfrenato per uno spettacolo italianissimo capace con i suoi grandi capolavori del passato di leggere il nostro presente.
Contro il razzismo
NELSON MANDELA
Nell’ottobre del 1963, Nelson Ma
ndela viene accusato di alto tradimento e terrorismo dalla corte di giustizia sudafricana: l’imputazione è di essersi battuto contro il regime dell’apartheid che chiavizza la popolazione nera del paese. Nel corso del processo, Mandela sfida gli accusatori dichiarandosi pronto a morire pur di continuare la sua battaglia per la pace e l’uguaglianza. È condannato all’ergastolo ma la sua lotta non si interrompe: dopo ventisei anni di carcere durissimo, viene finalmente liberato e intraprende così il cammino che lo porterà a diventare il primo presidente democraticamente eletto della Repubblica Sudafricana. In questi giorni, in cui il dibattito sulla discriminazione razziale domina le prime pagine dei giornali, Contro il razzismo ci consente di rileggere e di far tesoro delle parole alte e coraggiose di uno dei grandi eroi civili del nostro tempo.
Il fantasma di Canterville
OSCAR WILDE
Pubblicato per la prima volta nel 1887, Il fantasma di Canterville è il racconto più letto di Oscar Wilde. Il protagonista della vicenda è lo spettro di Sir Simon, che si aggira inesausto, ormai da secoli, in un lugubre castello situato nei pressi della cittadina inglese di Ascot. Ma Sir Simon non è uno spettro come gli altri: non fa paura, non ha nulla di spaventoso. Al contrario, preso di mira dai figli della famiglia Otis, è spesso vittima dei loro scherzi. Ad avere pietà di lui sarà solo Virginia, la figlia di mezzo, «tanto bella e tanto buona», l’unica in grado di trovare nell’antico inquilino un amico prezioso. Diventato celebre anche attraverso i numerosissimi adattamenti teatrali e cinematografici, Il fantasma di Canterville non ha mai smesso di divertire adulti e bambini di tutto il mondo.
La leggenda di Sleepy Hollow
WASHINGTON IRVING
Pubblicato per la prima volta nel 1819 nella raccolta Il libro di schizzi di Geoffrey Crayon, ispirato dai motivi folklorici della tradizione tedesca, La leggenda di Sleepy Hollow è presto diventato un racconto amatissimo e celebre tra i lettori di tutto il mondo e di tutte le età. Senza mai passare di moda, il mistero dello spettro di un uomo decapitato che si aggira a cavallo alla ricerca di una nuova testa è entrato nell’immaginario collettivo e ha ispirato film, cartoni animati e serie tv di successo. Garzanti propone per la prima volta questo grande classico della letteratura mondiale, il libro perfetto da leggere durante la tenebrosa notte di Halloween.
Lettera a una madre
che ha perso un figlio
LUCIO ANNEO SENECA
In questo volume è proposta la prima e più celebre delle tre Consolazioni di Seneca. L’autore si rivolge a Marcia, inconsolabile in seguito alla scomparsa del figlio Metilio. Richiamandosi alla forza d’animo della donna, Seneca la soccorre, la conforta, la sprona a trovare le risorse necessarie per risollevarsi da un lutto di fronte al quale «il tempo, rimedio naturale anche contro gli affanni più gravosi, si è rivelato del tutto inefficace». Con Lettera a una madre che ha perso un figlio (Consolazione a Marcia è il titolo originale dell’opera), Seneca offre una delle più antiche riflessioni sulla morte, sulla fugacità del tempo e sul potere terapeutico della parola.
Il mio calcio
PIER PAOLO PASOLINI
«Siamo in un campo periferico di Roma: scende in campo la formazione degli scrittori contro la rappresentativa della borgata romana Donna Olimpia. Fra le file degli scrittori notiamo: Bassani, Cancogni, Garboli, Sermonti, Giagni, Cibotto e Pasolini.» Il 23 marzo 1956 «Paese Sera» evoca con queste parole l’immagine di un giovane Pier Paolo Pasolini in calzoncini corti e scarpe con i tacchetti, pronto a cimentarsi, insieme ad altri grandi nomi della letteratura italiana, nello sport che amava di più. Del resto, il legame dell’autore di Ragazzi di vita con il calcio è storia nota, e non mancano le fotografie che lo ritraggono, in bianco e nero, mentre rincorre un pallone. Nel Mio
calcio, arricchito da una prefazione di Gabriele Romagnoli, sono raccolti tutti i testi in cui Pasolini scrive di quella che, come lui stesso la definisce, è «l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo».
Il libro è quella cosa
NICOLA GARDINI
Cos’è il libro? Il libro è una certezza, è un corpo innamorato, è un’eredità, uno specchio, un perenne neonato. Il libro è una promessa, un rimprovero, un rimpianto. Il libro è qualcosa di nostro, di intimo e imprescindibile. Stregato dal fascino di uno degli oggetti più antichi del mondo, Nicola Gardini lo osserva con occhi nuovi, lo studia come un biologo studierebbe un organismo vivente, e poi lo ritrae come un artista ritrarrebbe il volto di un uomo, in ogni dettaglio. Queste pagine ricche di poesia sono un vero e proprio inno d’amore alla lettura, capace di affascinare, sorprendere e appassionare chi già ama i libri e chi ancora non sa di amarli.