Presentazione del libro “JIMI HENDRIX – SUONI E VISIONI” Di Ernesto Assante – Edizioni White Star.

27 Set, 2020

Sono fermamente convinta di non essere la persona più indicata per un’immersione, di quelle vere, nel mondo del rock più puro, forte e viscerale come quello di Jimi Hendirx. Proprio per questo ho assistito ancora più volentieri alla presentazione del libro fotografico dedicato al grandissimo, forse il più grande di sempre, chitarrista di origini afroamericane, questo venerdì 25 Settembre presso la libreria Feltrinelli d di Viale Pasubio a Milano. Autore del libro è Ernesto Assante, affermato critico musicale, la cui introduzione dell’opera “Jimi Hendrix – suoni e visioni” viene accompagnata dalla voce e soprattutto dalle note della chitarra di  Federico Poggipollini, uno dei più conosciuti e talentuosi chitarristi italiani.                                                                                                       

Il talento straordinario, la carriera strabiliante e fulminea, l’esibizione storica a Woodstock, la morte troppo precoce a soli 27 anni  è ciò che sanno tutti su Jimi Hendrix, persino io, ma sono altre le cose che mi hanno sorpresa portandomi a vedere Hendrix non solo come uno dei grandi appartenenti al “Club dei 27” (composto da grandi artisti morti a soli 27 anni). Jimi ha rivoluzionato il suono della chitarra elettrica fondendo stili diversi come rock, rhythm & blues e psichedelia ma anche il rapporto quasi fisico con lo strumento stesso gli aveva consentito un’evoluzione così potente. La chitarra elettrica, incendiata durante il suo debutto al  Festival di Monterey del ‘67, suonata sul retro della sua schiena, era diventata poi strumento, e al tempo stesso voce, nella sua esibizione al Festival di Woodstock del ‘69 in cui l’inno americano, senza nessuna parola, diventava una storica protesta contro la guerra in Vietnam. Esibizione di chiusura del festival rock più famoso di sempre, entrata nella leggenda sì, fatta però davanti ad un pubblico decisamente ridotto dato che si trattava dell’ultimo giorno della manifestazione.  Pubblico decimato, strano pensando ad Hendrix che doveva essere la vera star a concludere l’evento. Nonostante la sua vita poco felice e le sue note dipendenze, Assante afferma che il musicista non fosse un uomo autodistruttivo: piuttosto lo paragona ad Icaro, per il suo desiderio di volare in alto, forse troppo, per dare il meglio del meglio. Bellissimo paragone, senza considerare che Jimi Hendrix è considerato un vero mito facente parte anche della Rock and Roll Hall of fame dal 1992.

ERNESTO ASSANTE inizia la sua attività giornalistica nel 1977. Negli oltre trent’anni di carriera ha collaborato con numerosi settimanali e mensili italiani e stranieri, tra i quali “Epoca”, “L’Espresso” e “Rolling Stone”. Ha ideato ed è stato responsabile dei supplementi “Musica”, “Computer Valley” e “Computer, Internet e Altro” di “Repubblica”. Ha scritto libri di critica musicale, alcuni dei quali insieme al collega Gino Castaldo, con il quale dal 2005 tiene delle “Lezioni di rock. Viaggio al centro della musica” con lo scopo di approfondire, grazie anche a un ascolto guidato e ai video mostrati, la storia di coloro che sono entrati nella leggenda del rock. Dal 2003 al 2009 ha insegnato “Teoria e tecnica dei nuovi media” e in seguito “Analisi dei linguaggi musicali”, alla facoltà di Scienze della comunicazione dell’Università la Sapienza a Roma. Per Edizioni White Star ha pubblicato numerosi volumi a tema musicale.   

Francesca Vivalda per GlobalStoryTelling