Enola Holmes – Recensione in Anteprima. Disponibile su Netflix dal 23 Settembre 2020

19 Set, 2020

“Enola Holmes” – Recensione in Anteprima.

Disponibile su Netflix dal 23 Settembre 2020

 

Enola Holmes (Millie Bobby Brown) è la più giovane della famiglia Holmes ed è stata in gran parte cresciuta dalla madre (Helena Bonham Carter) ma un giorno la madre scompare improvvisamente. Dove e perché, ovviamente, fanno parte dei misteri che la giovane Enola deve risolvere grazie a degli indizi. Nel frattempo arrivano Sherlock (Henry Cavill) e Mycroft (Sam Claflin) che minacciando di mandare la ragazza in una scuola correttiva. Da qui inizia il viaggio di Enola in compagnia di un giovane Lord in fuga (Louis Partridge).

 

Harry Bradbeer al suo primo lungometraggio dopo aver fatto tanta esperienza TV vince e convince su molti fronti. Prima di tutto l’idea di rompere continuamente la quarta parete risulta geniale e intrigante perché crea “movimento” lungo il percorso di Enola accentuando il suo carattere distintivo molto esuberante. Inoltre risulta essere coinvolgente per un vasto pubblico grazie al suo modo originale di procede e potrebbe far rinascere l’interesse dei giovani verso il mito di Sherlock Holmes. Spinge fortemente (forse troppo) verso quello che sembra essere la moda del momento; il messaggio progressista e femminista. Tali caratteristiche di Enola Holmes introdotte nella trama legato al possibile voto alle donne in Inghilterra viene usato come forza propulsiva e motivo di contrasto tra i personaggi. Gli attori più famosi sono una forte attrattiva ma lasciano spesso spazio ai più giovani e sicuramente Millie Bobby Brown vale da sola come motivo principale per guardare il film.

Al film si possono amputare pochi difetti oggettivi. Ogni tanto la trama sembra vacillare e ristagnare sui soliti clichè e meccanismi. Inoltre gli enigmi che la giovane detective deve risolvere risultano essere un po’ monotoni e schematici. Infine il suo essere pro-donne è decisamente troppo marcato e ruffiano, sembra voglia un pò cavalcare l’onda del momento. A contrastare ognuno di questi caratteri negativi ci sono i continui inviti alla complicità diretta da parte di Enola rivolgendosi a noi in modo sempre originale e divertente. Sono simpatici espedienti per rinnovare lo slancio e l’interesse verso il film in modo tale che la sua anima più giocosa ci conquisti e ci aiuti a passare avanti lungo la narrazione.
Bisogna certo precisare che lo stile del film di voler dialogare costantemente col pubblico può non piacere a tutti e quindi risultare un forte deterrente per la visione a priori.  

Enola Holmes rientra sicuramente nella categoria “film per molti”. Gli adolescenti apprezzeranno i giovani attori Brown e Partridge e il loro simpatico rapporto, mentre i fan di Holmes si divertiranno con Cavill e Claflin nei panni dei famosi personaggi creati di Arthur Conan Doyle. Gli intrighi e le cospirazioni sono avvincenti con un occhio ai giorni nostri (il movimento #metoo vi dice qualcosa?) mentre il coinvolgimento diretto tiene per tutto il film e fa passare due ore senza che ce ne accorgiamo.

Andrea Arcuri