“The Head” – Recensione in Anteprima delle puntate 1 e 2. Disponibile su Amazon Prime Video dal 5 Agosto 2020

31 Lug, 2020

“The Head” – Recensione in Anteprima delle puntate 1 e 2.

Disponibile su Amazon Prime Video dal 5 Agosto 2020 

“The Head” è diretta da Jorge Dorado da una sceneggiatura scritta dai fratelli Álex e David Pastor (autori di “The Occupant” ). La serie TV utilizza impostazioni altrettanto nevose e ghiacciate, ma dalla parte opposta del globo, per creare un thriller veloce (si parla di solo 6 episodi) legato all’isolamento e al mistero nella ricerca di un assassino.

La storia è ambientata nella stazione internazionale Polaris VI e inizia con una grande festa per salutare alcuni lavoratori che stanno per tornare nei loro paesi d’origine proprio nell’ultimo giorno di luce solare. Tra questi c’è il comandante Johan Berg (interpretato dal danese Alexandre Willaume ), la cui moglie Anikka (la sua compagna Laura Bach) rimarrà al lavoro in questa remota tundra durante i mesi invernali. Quando il sole inizia a splendere di nuovo Johan torna alla base preoccupato perché non ha notizie di Annika da alcuni giorni. Ciò che incontra al suo arrivo sono cadaveri e segni di violenza e uno dei membri del team, il dottor Maggie (Katharine O’Donnelly) in uno stato emotivo e mentale alterato. Inizia così il processo per cercare di mettere insieme tutto quello che è successo a questa squadra di dieci esseri umani isolata nell’Antartico.

Con l’aiuto di flashback costanti che intrecciando passato e presente e con l’aggiunta di alcuni ricordi legati alla coppia dei Berg la struttura dei primi episodi di questa serie viene cosi costruita. Inoltre la serie tenta da subito di cercare di spingere molto sul voler essere qualcosa di scientifico ricordando volutamente e con battute dirette “La Cosa” di John Carpenter. Il problema è che non riesce totalmente a rendere omaggio a questo grande classico e si distingue poco da altri prodotti similari. Risulta davvero difficile ambientare una storia in un luogo isolato e ostile senza ricordare grandi film del passato. Quello che deve essere ben distinguibile sono dei personaggi caratteristici, alcune particolarità interne e la risoluzione del mistero. Per i primi due episodi, “The Head” non riesce totalmente in questo intento ma giustamente deve mettere le basi per la continuazione dell’intreccio. C’è la forte sensazione che i 50 minuti di durata delle singole puntate, almeno per le prime due, siano stati riempiti da troppe distrazioni inutili come i ricordi felici a volte stucchevoli della coppia dei protagonisti forse proprio per mancanza di particolarità e di ricerca di originalità a livello di narrazione. L’attore spagnolo Alvaro Morte, famoso per il suo ruolo nella serie “La Casa di Carta” ha dichiarato che non sarà il tipico thriller americano ma vedremo una narrazione più cupa e realistica. Siamo fiduciosi che sarà cosi e speriamo che le prossime puntate (e magari anche stagioni) di “The Head” riescano a sviluppare tutto il potenziale che possiede e che al momento si è solo intravisto.

La serie ha anche molti lati positivi. Gli attori Katharine O’Donnelly e Tomohisa Yamashita spiccano su tutti gli altri anche perché portano idealismo e gioventù, questo comporta la possibilità per un pubblico giovane di maggior immedesimazione soprattutto in confronto al resto del cast più anziano. Inoltre l’isolamento forzato risulta molto attuale vista la situazione globale che stiamo vivendo e tutto quello che abbiamo appena superato nei mesi di Marzo e Aprile. La visione di questa serie può far riflettere e rivivere certe dinamiche con un occhio in parte distaccato ma sapendo di aver vissuto una situazione similare su alcuni aspetti. La regia di Jorge Dorado non è mai pigra e prova molto spesso a rinvigorire certe situazioni un po stantie e derivate da pellicole similari. Siamo anche fiduciosi che la sceneggiatura dei fratelli Pastor avrà in serbo per gli spettatori qualcosa di molto originale con l’avanzare della storia.

Bisogna notare la natura internazionale di questa produzione. La serie è prodotta da HBO Asia, in associazione con Hulu Japan e The Mediapro Studio e guidata dal regista spagnolo Jorge Dorado. Gli scienziati della stazione polare  e gli attori che li interpretano provengono da Regno Unito, Danimarca, Stati Uniti, Irlanda, Giappone e Spagna. Il cast comprende Alvaro morte ( La Casa di Carta) Tomohisa Yamashita ( Code Blue ), John Lynch ( The Terror ), Katharine O’Donnelly ( Mary Queen of Scots ), Alexandre Willaume ( Below the Surface , Tomb Raider ), Laura Bach ( Sprinter Galore ), Sandra Andreis ( La Ragazza con il Tatuaggio di Drago ), Amelia Hoy ( Killing Eve ), Chris Reilly ( Allied , Everest ), Richard Sammel ( Bastardi senza Gloria ) e Tom Lawrence ( Il re , Il Corvo ). La serie è stata girata in uno studio di 2.000 metri quadrati a Tenerife, in Spagna, dove è stato eretto il set appositamente costruito della stazione di ricerca Polaris VI su scala reale e basato su informazioni di funzionamento realistici delle strutture scientifiche artiche. La troupe di produzione ha anche girato molti degli esterni in Islanda, anche se la maggior parte della storia è ambientata all’interno della stazione polare dando alla serie la desiderata sensazione di isolamento. 

Andrea Arcuri